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12 Ottobre 2021

Visitare la New York Public Library e la sua nuova esposizione “treasures”

Curiosità prima di visitare la New York Public Library. È un numero quasi incomprensibile: 46 milioni. Questo è il numero di articoli che la New York Public Library dice di avere nella sua collezione e non tutti sono libri. C’è un mappamondo del sedicesimo secolo che mostra quanto poco conoscessero i cartografi europei in quel periodo. Il Nord America appare come un’infarinatura di isole. Vicino all’Equatore ci sono le parole latine che stanno per “Qui giacciono i dragoni”. C’è una bozza della Bill of Rights con due possibili emendamenti costituzionali che non sono mai stati ratificati.

Visitare la New York Public Library, treasures

Visitare la New York Public Library: da Jefferson a Dickens

E c’è una bozza scritta a mano della Dichiarazione di indipendenza di Thomas Jefferson. C’è una sorta di punto e virgola dopo “Noi riteniamo che queste verità siano evidenti” non la virgola che appare nella versione stampata. E nel visitare la New York Public Library, compare materiale cancellato prima che il Secondo Congresso Continentale lo adottasse, inclusa una condanna della tratta degli schiavi. Cosa intendeva Jefferson? E la virgola fa differenza nella prima riga?

Visitare la New York Public Library, Jefferson

(copia della dichiarazione d’indipendenza americana di Jefferson. Tra il 4 e 10 luglio 1776)

Il presidente della libreria, Anthony W. Marx, spera che le persone rivolgeranno domande di questo tipo, ora che la libreria ha messo questi tesori in mostra in una nuova galleria, con una lista considerevole di altri articoli intriganti che ha acquisito negli anni.
Si chiama TREASURES la nuova esposizione, tra loro una copia di “A Christmas Carol” di Charles Dickens — in particolare la copia che Dickens ha portato durante un tour in America nella metà del XIX secolo, con le note scarabocchiate nei margini su passaggi che leggeva a voce alta durante le lezioni.

Cerchi altro su Dickens? La galleria esporrà il suo taglia carte realizzato dalla zampa del suo gatto Bob, al quale i curatori dicono fosse particolarmente devoto.

 

Visitare la New York Public Library: The Green Book e altro ancora

Preferite i cani ai gatti? La galleria espone anche il taccuino di Elizabeth Barrett Browning. Fra le bozze delle poesie c’è una pagina con uno schizzo del suo cane Flush. Inoltre, nel visitare la New York Public Library troverete una copia de “The Green Book,” la guida per i viaggiatori di colore nel periodo di Jim Crow, diventato famoso con il film del 2018 con protagonisti Viggo Mortensen e Mahershala Ali. Agli Oscar il 24 febbraio, il film ha vinto il premio come miglior fotografia, e Mr. Ali ha vinto il premio come miglior attore non protagonista.

Questi articoli sono sempre stati a disposizione degli studenti e dei ricercatori, ma la libreria spera di farli conoscere a più persone mettendoli in mostra all’interno della nuova galleria nell’edificio sulla Fifth Avenue e 42nd Street a Manhattan. L’obiettivo è risvegliare l’interesse dei visitatori – per farli sorprendere rispetto a tutto quello che la libreria ha nascosto negli anni, portando a termine la sua missione di raccogliere e preservare la conoscenza del mondo. 

“In un periodo in cui molti dati di fatto sono nelle discussioni orali, noi archiviamo i documenti che hanno tutti dati concreti”, ha detto il Dr. Marx. “È essenziale che le persone capiscono questo aspetto e usino quello che è conservato qui per essere informati.”

Visitare la New York Public Library: la scoperta del presidente il Dr. Marx

E c’è tanto materiale da poter sfruttare. Dr. Marx, che è diventato presidente della libreria nel 2011 dopo otto anni come presidente del Amherst College, ha detto che al suo arrivo, era “attonito e scioccato nel vedere i tesori che abbiamo qui che molte persone non sapevano esistessero”.

“Questo perché non li mostriamo molto spesso” ha detto. “The Bill of Rights, l’abbiamo esposto al Bicentennial solo per un paio di giorni” nel 1976.

“Siamo tutti d’accordo che è nostra responsabilità tenere questi tesori al sicuro, e lo faremo” ha detto. “Ma è anche nostra responsabilità non tenerli solo al sicuro”.

Vale la pena visitare le New York Public Library anche se non è solo un museo e non cerca di diventarlo. Tuttavia, come un museo, non può mostrare sempre ciò che possiede. Quindi come antipasto, il Dr. Marx ha detto che i curatori della libreria hanno scelto alcuni dei suoi “materiali più forti e importanti dal punto di vista storico” per l’esposizione.

Il progetto della galleria è parte di un programma di $317 milioni, adottato nel 2017, che ha annunciato inoltre, di convertire alcuni uffici in caffè. A pochi passi di distanza, la galleria occupa un’ampia sala — Gottesman Hall, che ha ospitato esibizioni temporanee.

Visitare la New York Public Library: un progetto per il futuro

Il progetto – di ristrutturazione di Gottesman Hall e il curatore che lo ha supervisionato – è stato pagato con una donazione di 12 milioni dalla Polonsky Foundation e il finanziatore Leonard S. Polonsky, che ha vissuto a lungo a Londra ma ha radici newyorkesi, è cresciuto a Brooklyn, ha frequentato la Townsend Harris High School (dove era presidente del Consiglio degli Studenti e editore di un magazine letterario) e la New York University prima di andare a Oxford e alla Sorbona.

Nel progetto è stato concepito anche il nuovo centro educativo dove le classi di high school e college possono imparare a fare le prime ricerche – e realmente farne alcune. La galleria a Gottesman Hall offre alla libreria un modo per capitalizzare sull’economia del turismo di New York, che ha sfidato le predizioni che le politiche protezioniste dell’amministrazione Trump e la retorica dell’America prima, cambierebbero la destinazione dei viaggiatori. Il numero di turisti in città ha raggiunto il record di 65.2 milioni nel 2018, un aumento per il nono anno consecutivo.

Ma il turismo non è un dato che la libreria traccia attentamente. I funzionari della libreria non hanno numeri dettagliati su quante persone passano fra i leoni che guardano all’ingresso principale e sono effettivamente turisti che visitano il famoso monumento di New York, sulla quantità dei lettori ordinari che cercano un libro e sugli scolari o ricercatori che cercano di esaminare un volume oscuro che può essere trovato solo alla libreria.

Inoltre, Dr. Marx ha stimato che metà sono turisti e l’altra metà sono ricercatori. I sondaggi hanno indicato che circa il 30% dei visitatori vivono fuori New York.

(il primo “Savings Bank Test Book” dove gli immigrati tracciavano i loro conti bancari)

Visitare la New York Public Library: la mostra fra storia e curiosità

Qualunque sia il numero, la mostra dei tesori è molto di più di quanto si possa mostrare o dire. “Questa non è semplicemente un’opportunità per vedere degli oggetti nelle teche di vetro, ma per comprendere l’importanza della ricerca primaria” ha detto William Kelly, il direttore dei quattro centri di ricerca della libreria. “È un’opportunità per svelare delle storie da oggetti materiali.”


(la scrivania di Charles Dickens)

Considerando la copia della bozza di Jefferson della libreria, una delle quattro di cui si conosce l’esistenza, Dr. Marx ha detto che la copia ha mostrato le modifiche su uno dei documenti essenziali dell’America. Nel visitare la New York Public Library “Potete vedere che il documento più consacrato nella storia americana era prossimo a una disputa fino agli ultimi minuti” ha detto.

Lui e Dr. Kelly si sono avvicinati all’unica copia conosciuta della prima stampa di una lettera da Cristoforo Colombo nel 1493 che diceva, come Dr. Marx ha indicato, “Penso di aver trovato qualcosa.” Dr. Marx ha sostenuto che questo riassumesse la visione di Colombo del Nuovo Mondo, aprendo la strada a “ogni argomento sul colonialismo che sarebbe stato inventato nei 300 anni successivi.”

“È un oggetto incredibile da osservare” ha detto. “Ho insegnato lo sviluppo del terzo mondo e il colonialismo alla Columbia per 13 anni e non sapevo che esistesse questa lettera. È uno strumento di insegnamento incredibile. Leggere l’originale, discuterlo.”

Tra i tanti segreti di New York vi ricordiamo quelli del binario nascosto alla Grand Central e gli uffici postali di New York.

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Dinamica, solare, positiva ed estremamente professionale. Kiara non è solo una delle migliori guide italiane di New York (conosco benissimo la città, eppure lei riesce sempre a sorprendermi con novità e luoghi insoliti) ma anche un'apprezzata Vlogger e Content Creator per il web. Ho avuto modo di collaborare con lei in più di un'occasione, la sua preparazione e la sua serietà sono fuori discussione. Il suo grande valore aggiunto è costituito dall'entusiasmo e dalla determinazione con cui affronta e porta avanti ogni nuovo progetto. Consigliata a chi desidera scoprire Nyc in maniera più autentica e approfondita ma anche ad enti ed aziende che desiderano sviluppare in maniera efficace i loro progetti sul web.
Simona Sacri
Writer specializzata in USA socia onoraria Visit USA Italy
Poche volte nella vita si incontrano persone come Kiara, solare, determinata, capace, sognatrice e ottima professionista. Dicono che per diventare persone di successo bisogna emulare chi l’ha fatto prima di te, e di certo, Kiara, è una persona che quel suo personale successo l’ha ottenuto!
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Graficoach, Digital Entrepreneur
Kiara, con la sua agenzia New York City 4 All, non vi propone solo dei tour e dei servizi ma una vera e propria esperienza di New York! Vi fa scoprire luoghi e aspetti della città che raramente avrete occasione di conoscere, tanto più se siete in città solo per pochi giorni. Con i suoi vlog vi porta all'interno di eventi, curiosità, mostre, nei locali più nuovi e di tendenza, offrendo informazioni utili e idee non solo per i turisti ma anche per chi a New York ci vive ma non riesce a stare al passo con tutto quello che questa meravigliosa città offre ogni giorno. E la sua collaborazione con brand, locali, ristoranti, palestre, fa entrare Kiara nel tessuto della città ogni giorno di più... e noi con lei!
Chiara Barbo
Giornalista e scrittrice per La Voce di New York