13 Aprile 2021
Legalizzazione della cannabis a New York, tutte le novità
La legalizzazione della cannabis a New York è diventata ufficiale con la legge del 31 marzo. Il provvedimento noto come Marijuana Regulation and Taxation Act (MRTA) introduce l’uso per scopo ricreativo. Con questa legge, New York diventa il 15° stato a consentire il possesso della marijuana. La legalizzazione della cannabis a New York ha l’obiettivo di migliorare la sicurezza pubblica e fermare gli episodi di discriminazione collegati al suo consumo. Oltre a questo, servirà a contrastare l’intensificazione della vendita illegale. Questa decisione è stata fortemente sostenuta dalla senatrice Liz Krueger che ha dichiarato in merito “il mio obiettivo nel portare avanti questa legge è sempre stato quello di mettere fine alla disparità razziale della proibizione di marijuana che ha avuto un impatto sulle comunità di colore nel nostro stato e di usare la provvidenza economica della legalizzazione per aiutare a guarire e ripristinare quelle stesse comunità”.
(Pic credit: Yonkers Times)
Legalizzazione della cannabis a New York: la situazione attuale e tutte le novità
Con la legalizzazione della cannabis a New York, sono stati introdotti nuovi organi per supervisionare la situazione. Nello specifico, l’Office of Cannabis Management, un Executive Director nominato dal Governatore e confermato dal Senato, oltre a un Chief Equity Officer e un Advisory Board.
Questo provvedimento rappresenta un cambiamento epocale per la società americana soprattutto in ambito giudiziario. Nel 2019 sono state arrestate più persone per possesso di marijuana, rispetto ad altri reati. Le conseguenze sono state importanti per i singoli, dall’arresto alla prigione fino alla perdita del lavoro o l’impossibilità di chiedere un mutuo. Secondo una statistica riportata dal New York Times, le persone afroamericane vengono arrestate mediamente tre volte in più rispetto ai bianchi. Questo aspetto ha di fatto ampliato gli episodi di pregiudizio e discriminazione verso le altre comunità. Nel 2020 solo nella città di New York, il 94% degli arrestati per possesso di marijuana erano neri o ispanici.
Legalizzazione della cannabis a New York: cosa cambia nella pratica?
La legalizzazione della cannabis a New York, prevede che a ogni individuo sia consentito il possesso di massimo 85 grammi per uso ricreativo. In alternativa, sono concessi 24 grammi di forme concentrate. I newyorkesi possono fumare marijuana negli stessi luoghi in cui è permesso fumare tabacco, anche se potranno esserci delle novità nei prossimi mesi. Rimane illegale fumare nelle scuole, nei luoghi di lavoro, in macchina. Verrà vietato allo stesso modo nei parchi, nelle spiagge, sui marciapiedi e nelle aree pedonali. Inoltre, già nei prossimi mesi, le persone potranno coltivare fino a sei piante per uso personale. Bisognerà invece attendere almeno un anno per l’apertura dei dispensari dedicati. I primi rumors a riguardo parlano di tariffe molto alte. Secondo la MRTA, saranno le singole città a scegliere se introdurre i dispensari all’interno delle proprie comunità oppure no.
(Pic Credit: Marijuana Business Daily)
Legalizzazione della cannabis a New York: pareri contrastanti
Nonostante la marijuana sia meno letale dell’alcol o del tabacco, molti hanno manifestato pareri contrastanti rispetto alla legalizzazione della cannabis a New York. Per il governo federale, inoltre la marijuana è stata inserita nella lista delle droghe ad alto livello di rischio, come l’eroina o la cocaina. A questo, si aggiunge l’impossibilità per la polizia di controllare se gli automobilisti hanno fatto uso di cannabis, contrariamente a quanto succede con l’alcol. Un’ulteriore preoccupazione riguarda i minori che a volte non conoscono i reali rischi dell’abuso legato alla cannabis. Con la nuova legge invece, possono entrarci in possesso più facilmente. Tra coloro che si sono opposti alla nuova legge ci sono New York’s Catholic Conference, Parent Teacher Associations, e NYPD Commissioner Dermot Shea.
Ecco una mappa degli stati americani dove la marijuana è legale:
(Pic credit: The Daily Orange)
Articolo in collaborazione con Chiara Mezzini di “Il Basket Secondo Mez“
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