4 Maggio 2021
Meatpacking District a New York: tutto quello che c’è da sapere (parte 2)
Come abbiamo visto nella prima parte, il Gansevoort Market è stato un fiore all’occhiello del Meatpacking District a New York. L’economia locale ha avuto un notevole sviluppo, grazie all’arrivo dei commercianti in città e alle industrie sorte nelle vicinanze. Purtroppo, la difficile gestione ha portato molti produttori ad abbandonare la zona e ripiegare su nuove alternative. In questo articolo, vi raccontiamo la crisi prima e il declino poi del Gansevoort Market. Troverete anche alcune novità sul Meatpacking District a New York e la seconda vita del quartiere cominciata nel dopoguerra.
(il ponte che collega due palazzi del Meatpacking District, quello a sinistra ex Nabisco Factory ad oggi Chelsea Market)
Meatpacking District a New York: la fine del Gansevoort Market
Il nuovo secolo ha segnato gli ultimi atti del Gansevoort Market. Gli episodi di criminalità si sono intensificati nella zona, intorno agli anni ’30. Alcune gang agivano con il ricatto per acquisire gli spazi meglio serviti del mercato o gli ultimi a disposizione. Era diventato molto difficile, se non impossibile trovare un’area disponibile per i mercanti che venivano da fuori città. Alcuni contadini hanno raggiunto nuove strutture sorte fra Brooklyn e Bronx, mentre altri sono rimasti al Gansevoort in condizioni complicate, pagando cifre irrisorie.
Intanto nel Meatpacking District a New York, aprivano nuove fabbriche dedicate alla lavorazione di legname e ferro. Le industrie specializzate nella produzione della carne continuavano a espandersi, diventando in breve tempo le attività più redditizie dell’intero quartiere. Per molto tempo, il Gansevoort Market ha rappresentato un punto di riferimento per i contadini che vendevano i prodotti dalla campagna. Il commercio era prettamente all’ingrosso e legato alla vendita di frutta e verdura, latticini e prodotti alimentari più ricercati. Le scarse condizioni igieniche e il crimine che dilagava nel Meatpacking District a New York hanno portato nel tempo, al decadimento della struttura.
(i vecchi depositi della carne)
Meatpaking a New York: il dopoguerra
Con la fine della seconda guerra mondiale, la New York Central Railroad ha preso possesso di alcune aree del Gansevoort Market. Il mercato era stato convertito in una fabbrica per la lavorazione della carne nel 1939 completata nel 1950. Parallelamente i commercianti di altri settori hanno abbandonato il Meatpacking District a New York, in cerca di nuovi mercati.
Negli anni ’60, molti venditori hanno scelto di trasferirsi ad Hunts Point Terminal Market nel Bronx. Un complesso moderno e ben servito, rispetto al quartiere del Gansevoort. La struttura era funzionale sia per i clienti che per i commercianti. In un’unica area infatti, era possibile fare acquisti e sostare per mangiare i prodotti locali. L’innovazione e le crescenti opportunità hanno spinto alcuni produttori di carne, ad abbandonare il vecchio mercato, per stabilirsi nel Bronx.
(installazioni temporanee nel Meatpacking District, gennaio-aprile 2021)
Nel 2002 la Landmarks Preservation Commission ha rinominato l’area del Meatipacking District di New York come Gansevoort Market Historic District. Oggi il quartiere è popolato da diverse attività, spesso collegate al mondo della moda. Ma cosa è rimasto del vecchio Gansevoort Market? Il vecchio mercato è stato demolito e al suo posto oggi sorge il nuovo Whitney Museum progettato da Renzo Piano. Su Gansevoort Street invece, ha aperto di recente il nuovo “Gansevoort Market” uno spazio interamente dedicato alla ristorazione e al cibo.
In fatto di indoor market, New York offre un’ampia selezione e tante proposte esclusive da Uptown a Downtown. Vi portiamo a conoscere le più curiose in questo video:
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